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Marco Spatti

Dopo aver conseguito un Master in Design del Prodotto nel 2007 presso l’Istituto d’Arte Applicata e Design di Torino, viaggia e lavora per diversi studi specializzati principalmente in design d’arredi, complementi ed illuminazione; uno su tutti lo studio di Mario Bellini. Nel 2015 fonda il proprio studio, dove coltiva l’interesse per la ricerca e la sperimentazione.

Attraverso un approccio progettuale fatto di riflessione ed indagine continua lo studio persegue l’obiettivo della creazione di oggetti intelligenti e sostenibili che portino con se un certo, imprescindibile, grado di innovazione.

Le collezioni di carte da parati progettate per Spaghettiwall nascono dal tentativo di conferire una valenza di utilità ad un prodotto che, ad oggi, ha sempre ricoperto un ruolo strettamente decorativo. Fedeli ad un approccio progettuale che fa della razionalità una qualità imprescindibile dell’oggetto abbiamo indagato l’interazione della parete con lo spazio e con gli oggetti che la abitano. Sono così nate ad esempio, le carte Layout e Trame, che, attraverso griglie grafiche, creano delle regole visive quasi a suggerire “l’impaginazione” della parete, restituendo all’utente la possibilità di appendere quadri od oggetti secondo logiche definite. Le linee ed i riquadri diventano quindi dei riferimenti per l’allineamento di quadri, specchi, appliques, mensole, pensili ed orologi o per il posizionamento di mobili a ridosso della parete stessa. La carta da parati offre così opportunità compositive finora inedite. Un’opera, di qualsiasi forma o dimensione, può trovare una sua corretta collocazione in ogni punto della parete.

Diversa è invece l’intenzione che ci ha mosso nella progettazione di Modus ed Haze. Qui abbiamo deciso di sperimentare strade alternative al decorativo, attraverso una reinterpretazione, in chiave minimale, di temi classici della decorazione a parete, quali la natura e la boiserie. Con l’utilizzo di tecniche grafiche delle grandi foglie compaiono quasi impercettibilmente sulla parete, creando suggestioni e dando una percezione di profondità visiva , invitando l’utente ad un esercizio di osservazione più attenta. Un’ ordinata ripetizione di linee sottili genera invece sulla parete aree di differenti densità cromatica, proponendo una boiserie bidimensionale. Un approccio che prende le distanze dall’iperdecorativismo a favore di una decorazione solo “suggerita”.